Il rapporto tra dieta e rischio di sviluppare l'acne è diventato un argomento sempre più interessante da quando un recente studio italiano ha collegato il consumo di latte ad un rischio elevato di avere l'acne, mentre mangiare il pesce ha un effetto protettivo.
“Questo è uno studio ben fatto, molto ampio e documentato” dice il Dr. Lawrence F. Eichenfield, che ha presentato le scoperte della ricerca italiana al Hawaii Dermatology Seminar.
Lo studio italiano preso in considerazione dal Dr. Eichenfield riguardava 205 pazienti tra i 10 e i 24 anni che avevano avuto una diagnosi recente di acne da moderata a grave. Il gruppo di controllo consisteva di 358 pazienti senza o con acne leggera che avevano consultato il dermatologo per un problema diverso da quello dei brufoli. I ricercatori avevano studiato la storia famigliare, la dieta, le abitudini personali e la storia mestruale dei pazienti.
La storia famigliare dell'acne era apparasa come un fattore di rischio importante. Una storia di acne in parenti di primo grado era associata ad un rischio 3.4 di avere acne da moderata a grave.
Bere latte più di tre volte a settimana fu associato con un rischio 1.8 di acne significativa, come si è già visto (clicca qui).
Il rischio era più accentuato in bevitori di latte scremato rispetto a bevitori di latte intero. Un consumo superiore a tre porzioni settimanali di latte scremato era associato ad un rischio di 2.2 di avere acne da moderata a grave.
Al contrario un consumo regolare di pesce era associato ad una riduzione del 32% della probabilità di avere acne da moderata a grave.
L'indice di massa corporea era inversamente proporzionato all'acne: gli adolescenti e i giovani adulti con un indice di massa corporea superiore a 18.5kg/mq avevano un rischio di 1.9 maggiore di avere l'acne rispetto a chi aveva un indice di massa corporea inferiore.
Questo effetto protettivo di un basso indice di massa corporea era più forte nei maschi che nelle femmine.
Né i fattori mestruali, né il fumo hanno mostrato relazioni con il rischio di acne nello studio italiano, ha notato il Dr. Eichenfield, professore di medicina clinica e pediatrica alla University od California, San Diego.
“Come applicherò questa nuova informazione a livello clinico? In realtà non lo so, perché non so che impatto avrebbero questi cambiamenti alimentari nella cura dei miei pazienti con acne. Ma trovo molto affascinante questa relazione tra dieta e acne” ha commentato il dermatologo pediatrico.
fonte:goo.gl/61ypt
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